Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

martedì 19 maggio 2009

Cento anni... Il Giro

Cento anni in una mano,
un soffio di vento
e il nuovo giorno
da incontrare
in un’erta di montagna;
solitario
colui che s’invola
e alza le mani al cielo
quando ormai
l’ultima lacrima
si è spenta
nel volto
sereno
di un mite
tramonto
e dei suoi colori…
Non nasconde
l’emozione
chi ha vinto
la sua tappa,
chi ha gridato
forte il suo nome
e ha estirpato
tracce
di freddo
silenzio in quelle
valli,
dove solitari
gli uomini
intonano cori
di antica memoria..
"Passa il giro":
ascoltate
la voce
che tra i pedali
annuncia
fatica e gloria…
"Passa il giro"
e rivive
il tempo
dei ricordi in un
sussulto di cuori,
mentre la nebbia
accarezza
la fronte bianca
di un anziano
corridore..
Cento anni…
"c’ero anch’io,
su quel tappeto
di sogni
in cui scrissi
la mia gioventù"!.

Antonella Pedicelli

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