Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

domenica 13 marzo 2011

Il Giornaletto di Saul dell’11 marzo 2011 – Terremoti in vista, morte apparente, fornetto a microonde, riconoscimento professionale, Molfetta, Libia…

Numero arretrato, perso e recuperato, del Giornaletto di Saul

Care, cari,

oggi pomeriggio me ne torno nelle Marche, a Treia, assieme a Caterina.. dobbiamo svolgere delle incombenze burocratiche e pratiche per l’esecuzione dei lavori di sistemazione della nuova sede del Circolo, in previsione dell’inaugurazione dell’8 maggio 2011. Coraggio ragazzi.. si torna a parlare delle previsioni catastrofiche di Raffaele Bendandi e Giordano Bruno. In attesa della “fine del mondo” prevista dai Maya per il 2012: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/03/10/raffaele-bendandi-giordano-bruno-cicli-e-ricicli-karmici-previsioni-e-letture-dell%e2%80%99akasha-fantasia-e-storia%e2%80%a6/

Scrive Caterina: “Caro Paolo, sono contenta che stamattina tu mi abbia dato l'input di pensare al mio comportamento, alle mie reazioni, nei confronti dei miei simili.
Talvolta mi sale come una tensione dentro che "esplode" in maniera più o meno forte e aggressiva, approfittando di un'occasione qualsiasi (un oggetto spostato, una risposta non gradita, sulla cui risposta però ci "appoggio" anche un carico che è in più, che sta lì sotto sotto, ed è quello che mi fa venire male ai tendini, male alle spalle, a volte anche un po' di mal di stomaco). Mi porto dietro un fardello che non so bene da cosa dipende e che mi fa affrontare la vita in maniera un po' appesantita. Razionalmente so benissimo che ho una vita molto più facile di tante altre persone, ma io spesso passo questi periodi in cui tutto mi pare faticoso e difficile e vorrei scappare, ebbene si, anche da me stessa. C'è di buono che ormai mi conosco e so che è un periodo che presto passerà, come è già passato altre volte, ogni volta spero che non torni più e chissà, forse, anzi, lo spero e ci credo, prima o poi succederà. A volte ho temuto di franare ma tu veramente sei l'albero che con le sue radici mi evita lo sgretolamento e sei la luce che mi nutre e mi consente di far germogliare e svilupparsi la vita che è in me, ma purtroppo le vecchie abitudini, i sensi di colpa, le insicurezze e la mia scarsa autostima mi fanno assumere un atteggiamento difensivo che oltre che essere inutile, è anche controproducente…. Ma in fondo cosa dovrei mai espiare? Ed un passo oggi un passetto domani, la meta sembra più vicina. E oggi, sopra all'orizzonte, si è fatto vedere anche il sole. Una mano tesa, in questo quadro, è tutto ciò che necessita, e c'è…. Ah! Ora mi sento più leggera, ho "dimenticato" il peso!”

Scrive Francesco D’Ingiullo: “Ultimamente sono stato in Turchia ed ho incontrato delle persone che parlavano esperanto. Ho potuto partecipare ad una lezione di esperanto per studenti in una università privata. E' proprio una bella lingua! Se vi va di impararla (io ci ho messo una settimana leggendo una grammatica per avere una conversazione base con un giapponese!) potete richiedere la grammatica gratuita a http://iej.esperanto.it/esperanto/mendilo.php. E se non siete d'accordo, allora migliorate il vostro inglese!!”

Sapete le conseguenze della politica budgetaria nelle ASL? Beh su un argomento è intervenuta la corte di Cassazione: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2011/03/massimo-bigarelli-cure-e-politica.html

Scrive Gianni Donaudi:“FIERA DELLA AUTOPRODUZIONI, 27 marzo 2011, dalle 11 alle 23. Piazza Municipio, Centro Storico di Molfetta. Un'altra economia è possibile. Imperdibile appuntamento per tutti coloro che hanno in mente un futuro diverso da quello imposto dalle logiche economiche attuali. Il nostro futuro..”

Scrive Claudio: “All'epoca medievale, citata dal discendente aleramico Manfredi Lanza, il Piemonte non esisteva, tutta l'area del Nord Ovest era definita unicamente "Lombardia", per cui la definizione di piemontesi e liguri è solamente semplificativa, utilizzata ai fini di una comprensione attuale, e per far capire che furono soprattutto gli abitanti del Piemonte (del Monferrato e delle altre marche aleramiche in particolare) ad accogliere l'appello a trasferirsi in Sicilia e nel Meridione. Una emigrazione di queste dimensioni, un vero e proprio esodo (le stime fornite dagli storici che si sono occupati di questo fenomeno, variano dalle 100 mila alle 200 mila persone), ha ovviamente richiesto parecchi decenni per compiersi, centinaia di viaggi per mare di flottiglie intere, considerando le scarse dimensioni delle navi dell'epoca (generalmente erano "cocche", al massimo con una stazza di mille tonnellate) e che sicuramente il trasporto fu misto, mercantile ed umano, non esistendo navi per il solo trasporto di persone.. Molto probabilmente partirono da tutti i porti disponibili, non solo quello principalmente "aleramico" di Savona (facente parte della Marca Aleramica del 950 d.c. istituita da re Berengario II, come le altre due, Arduinica e Obertenga), ma anche di Noli, Genova e soprattutto Pisa (cioè tutte le repubbliche marinare disponibili nell'area)”

Scrive Valerio Sgalambro: “Ecco a voi la ricetta per ammalarsi velocemente di cancro, usando ogni giorno il fornetto a microonde..” – Leggete tutto:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/03/10/simon-best-%e2%80%9ctutti-i-mali-del-forno-a-microonde%e2%80%a6-minuto-per-minuto-%e2%80%9d/

Scrive Francesco Pinerolo: “NON C’È STATO ALCUN GENOCIDIO DI MIGLIAIA DI MORTI IN LIBIA: (ansa) MEDICI BENGASI, ALL'EST 400 MORTI E 2.000 FERITI - L'insurrezione nell'est della Libia ha fatto almeno 400 morti e 2.000 feriti dall'inizio della rivolta a metà febbraio. Lo ha riferito oggi il coordinatore medico delle città dell'est controllate da ribelli. "Ci sono stati 400 morti dall'inizio a Derna, Baida, Brega, Bengasi, Ras Lanuf e Ben Jawad", ha detto Salah Jabar. Un suo collega, Jibril Huwaidi, rispondendo ad una domanda sul bilancio più elevato fornito dalle Nazioni Unite e dalle associazione per i diritti dell'Uomo, ha precisato che i medici hanno tenuto il conto dei morti e feriti giunti nei loro ospedali..
BASTA CON LE BUGIE FINALIZZATE ALL’INTERVENTO MILITARE DI NATO, STATI UNITI E POTENZE EUROPEE, CHE HANNO L'UNICO OBIETTIVO DI APPROPRIARSI DEL PETROLIO. NO ALLA “NO FLY ZONE”, CHE COMPORTA COLPIRE CON UN ATTO DI GUERRA VERA E PROPRIA AEREI E ARTIGLIERIA ANTIAEREA LIBICA. LA LIBIA HA DIRITTO DI RISOLVERE SENZA INGERENZE I PROPRI CONFLITTI INTERNI. SI A UNA COMMISSIONE INTERNAZIONALE CHE RICERCHI UNA SOLUZIONE NEGOZIATA DEL CONFLITTO INTERNO ALLA LIBIA. SI A UNA SOLUZIONE PACIFICA DELLA CRISI LIBICA CON STRUMENTI POLITICO-DIPLOMATICI”

Scrive Antonio Pantano, sullo stesso tema libico: “C'è gente che si perde una partita a briscola per sbrodolare dei "massimi sistemi", pensando di risolverli! Ma quanti sono coloro che credono ancora alla "missione democratica" di Nato ed Onu, ed alla "indipendenza" della sedicente Unione Europea? Si sveglino, gli illusi! Se al "dominante in finanza" di turno il beduino nomade Gheddafi non serve più (e, dopo 42 anni, ormai stantìo, mostra tutta la sua vera faccia da pagliaccio - anche se qualcuno, per tentare di "educarlo" gli donò, sottraendola al patrimonio statale italiano, immeritatamente la "venere di Cirene" che per decenni fu custodita a Roma, nel Museo Nazionale delle Terme di Diocleziano!), ci vuole poco a disfarsene! Con o senza formalità! Ed altrettanto accadrà ai Berlusca e Bossi nostrani, che saranno avvicendati (con la finta elettorale) dai quacquaracquà targhettati PD o "sinistra ripulita"!”

"Non serve più la medaglietta .. per essere riconosciuti" Meno male… ecco le norme semplici semplici per il Riconoscimento Professionale secondo le Direttive Europee, rilasciate dall’Istituto di Bremologia Applicata:
http://paolodarpini.blogspot.com/2011/03/listituto-di-bremologia-applicata-ed-il.html

Post Scriptum - Caterina oggi mi ha chiesto “ma cos’è ‘sta bremologia?” – Sono andato a vedere nel sito di Valerio Sgalambro ed ecco cosa ho trovato: “La Bremologia nasce come provocazione destrutturata e destrutturante, come indicatore dell’ipocrisia sociale e mette allo scoperto, non solo le persone falsamente intellettuali che si nascondono dietro nomi altisonanti, ma soprattutto coloro che s’assoggettano ad un sapere caduto dall’alto, una conoscenza meramente razionale e arbitraria che s’impone col Potere del dominio, piuttosto che con l’Amore dell’esperienza diretta; un tentativo quindi di umanizzare la scienza, rendendola più vicina, vera e vitale”
Eccoci giunti in fondo, vi saluto Saul/Paolo

…………..

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“La Verità che ci fa Liberi è quasi sempre la Verità che non vorremmo udire, perciò quando affermiamo che una Cosa non è Vera, molto spesso ciò significa che non ci piace…”
(Piero Rossetti)

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