Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

domenica 3 marzo 2013

Lettera critica sui costumi degli USA


Sono stato negli Stati Uniti d'America diverse volte.
Le prime volte negli anni sessanta per scambi commerciali per pochi giorno ogni volta. Poi negli anni 2000 in camper, con una permanenza di più di due anni, ne ho visitato buona parte e posso dire di essermi fatta una abbastanza profonda opinione riguardo la maggior parte degli statunitensi e del loro paese.

Il loro dio è la banconota verde, il dollaro americano.
La loro religione è il culto del successo.
Le loro tante religioni sono delle organizzazioni di potere e di finanza.
Sono assolutamente convinti di essere superiori a tutti gli altri popoli.
Sono di una ignoranza incredibile per tutto quello che c'è o accade fuori del loro paese.
Con le armi vogliono controllare, per i loro interessi, l'intero pianeta.
Hanno il culto della violenza, in quasi ogni abitazione c'è una grande cassaforte contenente diversi tipi di armi da fuoco.
Di conseguenza il livello di omicidi è la percentuale di carcerati sono i più alti del pianeta.
La loro letteratura di violenza è sicuramente la più diffusa, sempre con grande quantità di orrendi omicidi.
E' l'unico paese ad avere ancora delle colonie, gli stati del centro America sono sotto il controllo delle loro
multinazionali della frutta.
La maggior parte della popolazione conosce solo il proprio stato.
Un paese così grande è tutto uguale, tutti i villaggi e tutte le città sono uguali, con gli stessi negozi, le stesse
strade, lo stesso tipo di case, le stesse insegne luminose la stessa orrenda alimentazione.
La loro insuperabile arroganza gli permette di chiamare la loro nazione America, mentre America è un
continente e non una nazione, è come se la Germania decidesse di chiamarsi Europa.
La loro volgarità è veramente super, sempre il cappello in testa anche nelle abitazioni e piedi su i tavoli e
non parliamo del modo di vestire e la inimmaginabile obesità.
Chi veramente controlla il paese sono le loro multinazionali e la potentissima setta ebraica.
Per gli uomini il sesso è solo un record da battere.
La maggioranza delle donne non sa cosa è la femminilità.
E' il paese che costruisce le peggiori auto.
E' il paese numero uno per l'inquinamento.
Quasi tutta la loro frutta o verdura è molto bella da vedere ma non sa di niente.
Tutte queste cose sono tenute sempre vive dai loro media che gli fanno il continuo lavaggio del cervello.

Tra le poche cose positive, la tecnologia, l'efficienza, l'ospitalità, Disneyland e l'accessibilità a capitali
per quelli che hanno delle buone idee.

E' la prima volta che ho scritto questo elenco e devo confessare che nel rileggerlo sono rimasto shoccato,
mi sono chiesto quanta influenza questa nazione ha avuto e ha anche su di noi.


Saluti, Roberto Omroopa 

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