Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

domenica 27 ottobre 2013

Il Giornaletto di Saul del 28 ottobre 2013 – Torre di Pitino, Aquisgrana in Val di Chienti, Torah e identità giudea, Roma ciclofficina, mirtilli al cesio, nuovo ministro economico



Care, cari,

uh, uh, la scarpinata è stata dura, ma ce l'abbiamo fatta. L'idea di andare sulla collina dove si erge la torre di Pitino aleggiava nell'aria da tempo. Ogni volta che andavamo a trovare Lucilla a San Severino Marche Caterina mi indicava quel torrione solitario, alto alto arroccato in mezzo al verde verde, e mi diceva “Debbo portarti a Pitino”.
Prometti oggi e prometti domani, finalmente approfittando della presenza di due amiche emiliane, Antonella e Rina, in visita a Treia, siamo saliti sulla stradina tortuosa che conduce al borgo abbandonato. Lungo la strada il belvedere panoramico delle colline circostanti, con vista in lontananza di Treia, è stato guastato dalla distesa di pannelli solari a terra che creavano macchie nere traslucide nella campagna. Peccato veramente peccato, scesi dalla macchina abbiamo fotografato l'obbrobrio....
Poi un po' brontolando sulle brutture della civiltà moderna siamo risaliti ed abbiamo continuato il viaggio. Forse Caterina aveva sbagliato stradina, sembrava infatti di non arrivare mai, gira che ti rigira ci siamo fermati in una casa isolata dove una macchina con un anziano all'interno si accingeva a fare una manovra. “Scusi dov'è Pitino?” L'anziano, forse preoccupato dalla mia faccia o nel vedere una macchina piena di sconosciuti lì davanti, stentava ad aprire il finestrino. Poi finalmente l'abbassa ed esordisce dicendo: “Sono un carabiniere in pensione.. che volete?”. L'ho subito rassicurato dicendo che eravamo turisti, al che lui ci ha indicato la strada giusta: “Più avanti trovate una Madonnina e lì girate a sinistra. Presto fatto, ripartiti e rincuorati, dopo poco la Madonnina c'era davvero.. e lì abbiamo imboccato una stradina in terra battuta a strapiombo sulla valle, Caterina era un po' nervosa.. e ad un certo punto.... Continua con il resoconto di Caterina: “Uno dei luoghi più belli e con un sentore di magia nei dintorni di Treia per me è sempre stato Pitino: si vede in lontananza dalle finestre di casa mia e spesso chi viene chiede cos'è quella torre in cima alla collina. Io non sono mai stata molto ferrata in storia e né appassionata, sarà perché ho poca memoria e quindi non ho mai saputo molto della storia di  questo luogo, oppure, se l'ho saputo l'ho dimenticato. Forse faceva parte di una serie di torri di avvistamento contro i saraceni. Fatto sta che diverse volte ci siamo andati quando venivo qui con Andrea e a volte anche da sola con Viola quando...” - Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/10/pitino-ci-aspettava-da-secoli-e-noi-ci_27.html

Commento di Franco Stobbart: “La rocca di Pitino? vicino a San Sev. Marche arroccato su una collina si trova il castello di Pitino. Nel medioevo era un nobile maniero, un centro importante di attività politiche e militari. Ora è tutto in rovina, solo mura fatiscenti che parlano di spettri e di riti magici. Abitano Pitino solo i corvi, che volteggiano attorno ad una torre e al fatiscente campanile. Si dice che l’ultimo abitante del borgo fuggì agli inizi del secolo scorso, spaventato – si dice – dagli strani fatti e dai tenebrosi racconti che erano stati ravvivati intorno al castello..” - Continua in calce al link sopra segnalato

Aquisgrana in Val di Chienti - Scrive Franco Sobbart: "Dagli studi del prof. Giovanni Carnevale, professore salesiano di storia dell’arte, oggi in pensione, emerge un dato sorprendente: Aquisgrana, l’antica sede imperiale fondata da Carlo Magno sul finire dell’VIII secolo, non va collocata nel nord della Germania, cioè ad Aachen, come si è sempre ritenuto, ma in Italia e precisamente in territorio Piceno, nella Val di Chienti, in provincia di Macerata." - Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/10/la-vera-aquisgrana-fra-il-chienti-ed-il.html

Mattei, il fastidioso – Scrive J.F.: “Mattei era stato un antifascista ed aveva partecipato alla resistenza. Ma la guerra era finita e nell'Italia del dopoguerra Mattei prese a praticare una politica che poteva dirsi fascista, quella della ricerca di uno spazio energetico per il nostro paese. Finì così in collisione con gli americani e con il cartello delle sette sorelle. La sua politica energetica non solo era contro-producente per questi vampiri, ma era anche fautrice di rapporti terzomondisti per il nostro paese che invece gli anglo americani volevano mantenere colonizzato e dipendente. E così lo assassinarono chiedendo manovalanza alla NATO. Oggi sappiamo tutto, tranne che i responsabili non sono stati puniti.”

Torah. Identità giudaica – Scrive Università degli studi Calabria: “La Torah è il testo normativo dell’identità giudaica anche per gli ebrei laici o atei. I libri della Bibbia sono fissati in canoni (misure) diversi fra loro per impostazione ideologica e religiosa, fra quelli più noti c’è quello palestinese (degli altri ci occuperemo in seguito). È il frutto di una selezione fatta su libri eterogenei che ha scartato tutti quelli che non rispecchiavano le idee dei rabbini autori dell’elenco biblico. La Bibbia ebraica secondo il canone palestinese è chiamata Kitvè ha-qòdesh (Scritti Sacri, o Sacra Scrittura) o Miqrà (lettura), in base alla sacralità ed al valore normativo si distinguono..” - Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/10/torah-tradizione-giudaica-e-letture.html

Commento di J.F.: “Se non si trattasse di una popolazione così coesa, endogamica e ULTRARAZZISTA, è chiaro che non si potrebbe parlare (quasi) genericamente di "ebrei"... ma il caso di questa composita etnia è, in effetti, specialissimo e sono loro i primi, al di là di qualunque divisione o barriera, a definirsi e fiutarsi come tali e ad essersi meritata sul campo, nel corso dei millenni, la fama che hanno...”

Lazio. Trasporti e ciclofficina – Scrive Vito De Russis: “Mentre con il lumicino cerchiamo (ORT) nel bosco i più o meno nostri compagni di strada esistenti in vita, continua la vita intorno ai ricercatori. Ovvero, intorno a noi la vita continua e succedono cose ....... ai fori imperiali di Roma - tutto pedonabile - tra i tanti stands, c’è quello (molto) attivo che ripara le biciclette (il cartello indica *ciclofficina*). Le persone (della ciclofficina) danno ospitalità ad un raccoglitore di firme. E vai...” - Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2013/10/lazio-osservatorio-regionale-sui.html

Roma. Viva e vegeta – Scrive AVA: “31 ottobre 2013 presso la sede AVA in piazza Asti 5/a, alle ore 17,30, conferenza del Dr. Josef Sachsalber, esperto in omeopatia, agopuntura, chiropratica, scienza dell’alimentazione, osteopatia, disintossicazione, metodo Hamer e Yasmuheen, CONSEGUENZE SULL’EVOLUZIONE SOCIALE DELLE SCELTE ALIMENTARI. Come le scelte alimentari condizionano e modificano il destino personale e collettivo. Info. 3339633050

Giappone a rischio – Scrive A.K.: “Un settimana da dimenticare in Giappone, prima una violenta tempesta tropicale che ha flagellato le coste del Pacifico poi una violenta scossa di terremoto di magnitudo 7,6 della scala Richter, che ha colpito ancora una volta la provincia orientale di Fukushima. C'è stata una evacuazione generale delle popolazioni vicine all'oceano verso le zone collinari interne, ma per fortuna lo tsunami che si temeva non c'è stato, al massimo si sono registrate onde di 60 cm. Quello che comunque preoccupa i geologi è che da qualche anno si sta registrando un'accelerazione dei fenomeni che i tecnici chiamano di dinamismo della crosta terrestre (subduzione) in un'area geografica caratterizzata da centinaia e centinaia di vulcani attivi sottomarini (Cintura di fuoco)...”

Mirtilli contaminati – Scrive Massimo Bonfatti: “Un’indagine autonoma condotta dal giornale giapponese Shukan Asahi (poi confermata dall’autorità sanitaria giapponese) ha verificato la presenza di contaminazione da Cesio 137 nella confettura di mirtilli confezionata da una azienda di Asiago. I mirtilli, riporta l’articolo, sono di provenienza bulgara e viene evocata l’incidenza del fallout di Chernobyl. Questo riscontro pone degli inquietanti interrogativi sulla circolazione degli alimenti radioattivi nella Comunità Europea e, ancor di più, a livello intercontinentale...” - Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2013/10/cesio-137-nei-mirtilli-di-provenienza.html

Malattie e medicine – Scrive M.B.: “....l’industria farmaceutica è un’industria, come tutte le industrie DEVE fare profitto. Infatti per le malattie rare non ci sono farmaci, segno che della nostra salute non gliene importa nulla, ma solo dei soldi.”

Chi comanda in Italia – Scrive Rocco Nuzzo: “I giorni scorsi, mentre i leaders di Francia e Germania chiedevano spiegazioni agli Usa, la nostra (?) ministra degli esteri, E. Bonino, rassicurava gli italiani che nessuna attività spionistica è stata mai compiuta sul territorio italico. Ora però la NSA ha ammesso di avere un centro d'ascolto pure a Roma. Ma a parte questo, con 113 basi Usa/Nato quante spie abbiamo sul nostro suolo natio? Come mai il movimento 5 stelle non chiede le dimissioni della Bonino? Perché non dicono chiaramente chi comanda qui in Italia, ed in virtù di quali trattati?”

Italia da salvare. Nuovo ministro economico in arrivo – Scrive Anthony Ceresa: “Carissimi Paolo e Caterina, ho avuto il piacere di conoscere il Dott. King della nobile famiglia dei Kong, un luminare nel campo dell’Economia. Dalla fotografia possiamo notare il Dottore in un ambiente con tanto verde che ci fa ricordare il detto "l’erba del vicino e sempre verde" mentre la nostra è Politicizzata, striminzita, Tassata e Ivata... Gli Italiani sono profondamente preoccupati perché le lobby di comando stanno vendendo tutto e parlano di crescita attraverso la decrescita. Pare che tre pasti al giorno siano troppi e vorrebbero ridurli a uno alla settimana...” - Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/10/governo-letta-nuovo-ministro-economico.html

E con ciò concludo... Ciao, Paolo/Saul

…......................

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

NON SCORDIAMO I CAVALLI

Li abbiamo visti correre nel vento,
nell’impeto fulmineo del galoppo,
agili e gagliardi nei loro spazi natali,
finché l’astuto bipede li imbrigliò,
piegandoli ai suoi loschi egoismi.
Li abbiamo visti rassegnati ai colpi della frusta
nel tiro delle bighe imperiali,
sfiancati sotto il giogo crudele dei birocci,
nel traino delle diligenze,
attraverso deserti infuocati,
su per i dirupi dei monti e luoghi impervi.
Li abbiamo visti stramazzare agonizzanti,
sotto il peso estenuante
della legna e delle pietre.
Abbiamo visto ronzini vecchi, malati e stanchi
a migliaia spremuti fino all’ultimo fiato,
e quelli condannati allo stillicidio
delle macine e dei mulini.
Li abbiamo visti i miti e possenti cavalli,
stremati tirare l’aratro
sotto il sole tagliente dell’estate,
con la schiuma alla bocca
e il manto intriso di polvere e sangue.
Li abbiamo visti squartati dalle lance e dalle bombe,
con le viscere sparse sui campi di battaglia.
Li abbiamo visti negli ippodromi,
nelle umilianti esibizioni nei circhi equestri,
nelle bische di criminali senza scrupoli,
e quelli macellati senza ritegno
nell’inferno dei postriboli dell’anima.
Ma noi non dimentichiamo i cavalli,
vittime innocenti della follia umana,
e chiediamo, in nome della giustizia e della civiltà,
la fine delle loro millenarie torture.

(Franco Libero Manco)



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