Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

venerdì 22 novembre 2013

Epidemie causate dal comportamento umano - Lettera al Giornaletto di Saul




Caro Paolo D’Arpini,   in merito alla  domanda del sig. Roberto Anastagi: “Inoltre vorrei capire come le epidemie possono essere causate dal comportamento umano”   (da  “Considerazioni di Roberto Anastagi sul Giornaletto di Saul” pubblicate nel  giornaletto del 21-11-2013) :
si possono trovare alcune risposte negli articoli di cui ai seguenti link:


A confermare come siano effettivamente poche le certezze in campo epidemiologico sono le parole del professor Giulio Tarro:
 “La vaccinazione si è imposta grazie ai successi ottenuti da questa contro il vaiolo. In realtà non è affatto sicuro che sia stata la vaccinazione a debellare questa temibile infezione o se invece abbiano contribuito una serie di concause. Più in generale, ancora oggi, non esiste tra gli epidemiologi e gli infettivologi unanimità sui  motivi che hanno portato alla scomparsa delle epidemie. L’esempio più famoso di questa diatriba è data dal mistero che ancora oggi avvolge la scomparsa delle catastrofiche epidemie di peste che falcidiavano in passato intere nazioni............Il merito della medicina nella scomparsa della peste è stato del tutto inesistente e quello che resta ancora oggi il mistero della scomparsa della peste, al pari dell’enigma dell’influenza “spagnola”, dovrebbe forse spingere ad una maggiore umiltà il mondo della scienza nei confronti delle malattie infettive” ( Giulio Tarro – primario di virologia -dal convegno “Bioetica e scelta terapeutica” –13-4-1996 – dal libro “Vaccinazioni tra scienza e propaganda” di Benatti, Ambrosi e Rosa pag. 50)
Dai  grafici pubblicati nel sopracitato libro “Vaccinazioni tra scienza e propaganda” e da numerosi altri ricercatori  si evidenzia che al momento dell’introduzione dei vaccini   le epidemie erano già scemate.

Alcune riposte anche al seguente link: 
  Alcuni saggi definivano le malattie epidemiche infantili “i graffi dell’anima”  ma molte madri  auspicavano il “contagio” perché i medici affermavano che era meglio che si contraessero in quell’età e non dopo. Alcuni soggetti  tuttavia hanno sviluppato dopo anni la stessa malattia nonostante il vaccino  e senza contagiarne altri.
Oltre  ai vari fattori elencati negli articoli  citati  nei link suindicati si  trovano risposte quindi  anche nella  ricerca epigenetica o  biologia delle credenze del genetista Bruce Lipton e  in quella sui campi morfogenetici o teoria della risonanza morfica  di Rupert Sheldrake.
Un caro saluto.   Paola  Botta  Beltramo

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