Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

venerdì 10 luglio 2015

Romagna bella, Romagna in fiore.... - Lettera al Giornaletto di Saul sulla vita da spiaggia



Caro Paolo,  leggevo il testo di Paolo Sensini sulla riviera romagnola, ed essendo reduce di una vacanza di 15 giorni proprio a Milano Marittima, devo dire che ho riscontrato le medesime sensazioni.


Sembrava di vivere in un suk, una cashba o in quale altro modo possa definirsi. Sotto l'ombrellone non c'è pace, mai, ti passano e ti sfiorano centinaia di neri, cinesi, marocchini e quant'altro, carichi come asini di merce da vendere e se un tempo erano un po' discreti, ora non hanno ritegno e insistono finché qualcuno, dalla disperazione non acquista per farli calmare. Gli anziani del mio gruppo li stimolavano a fermarsi; sono persone umili, vissute del lavoro dei campi, una vita passata sull'impegno quotidiano e in quei quindici giorni si scatenano con acquisti ridicoli, inutili, per nipoti, parenti o per se stessi. Nonne di 80 anni che acquistano pantaloni pinocchietti, oppure collane vistosissime e si beano di questi acquisti mostrandoli con orgoglio agli altri nonni... 

Purtroppo non ci sono forze dell'ordine che tengano; li mandano via e dopo mezz'ora sono di nuovo lì. Sono tutti muniti di cellulare, si passano parola, c'è una rete di complicità tra loro che tra noi non esiste più. I nostri anziani venivano avvisati che se compravano arrivava la multa, ma se ne facevano un baffo! Anche noi, popolo ultimo, sappiamo che la giustizia italiana non funziona più. Mi chiedo come sia possibile che scattino accertamenti per un pagamento sbagliato di un cittadino onesto e le evasioni fiscali di questo esercito in cammino non sia conteggiato da nessuno...


O forse so bene che l'organizzazione è ad altissimi livelli, tali da non poter nemmeno più essere citati, sì, lo so, lo sappiamo bene, ma che fare?

Un caro saluto a te e Caterina, anche se sono meno attiva, vi seguo sempre...


Franca Oberti






Testo di riferimento:

 "Romagna bella, Romagna in fiore.. - Scrive Paolo Sensini: “La
riviera romagnola è ormai ridotta a un gigantesco suk senza più alcuna
soluzione di continuità dai Lidi ravennati a Gabicce Mare. Un trionfo
per i corifei dell'"integrazione", che forse vedono in tale andazzo il
chiaro segno dell'i-taglianizzazione come piace a loro dei
"migranti". Merce contraffatta, venditori di cibi e bevande di dubbia
provenienza, massaggiatori improvvisati e mariuoli a go go distribuiti
su oltre 100 chilometri di battigia. In questo caso, tuttavia, i
concetti di "legalità", "controlli" o "evasione fiscale", parole
sempre brandite a mo' di clava quando fa comodo loro dai cul-tori del
politicamente corretto, sono letteralmente sparite dai radar. Chissà
come mai? Ormai siamo alla passività e al masochismo più completi. Una
situazione che, se vogliamo provare a darcene ragione, più che alla
sociologia economica deve riferirsi alla psichiatria. Parlo infatti di
problemi psichiatrico-masochistici e magari anche di autolesionismo su
base ideologica più che di analisi socio-politica...” 
Pubblicato su:
http://saul-arpino.blogspot.it/2015/06/il-giornaletto-di-saul-del-1-luglio.html)

5 commenti:

  1. Commento di Marco Bracci:

    Se non sbaglio, sulla riviera riminese i “vu cumprà” sono proibiti e quindi c’è una maggior concentrazione sugli altri lidi limitrofi, con conseguente maggior assillamento dei malcapitati turisti, magari anche meno numerosi di altri anni addietro, mentre i “vu cumprà” sono sempre di più.
    Ma, a parte i guadagni immediati che certi soliti noti fanno sulle spalle nostre e dei sopravvissuti agli scafisti, il guadagno che tutti costoro porteranno in futuro sarà molto più grande. Si pensi a quando, come sta succedendo, la maggior parte dei sindaci proibirà le bancarelle improvvisate nel loro Comune. I poveri emigrati si ribelleranno, venendo a mancare loro la fonte di guadagno e di mantenimento delle rispettive famiglie in Africa.
    Basterà dire :” prendete le armi contro gli infedeli” e il gioco sarà fatto.
    D’altra parte, ce lo siamo meritato: con tutte le crociate e campagne di evangelizzazione che abbiamo fatto noi europei in giro per il mondo, il minimo che potrà capitare anche a noi della tranquilla Europa è che prima o poi gli assassinati di una volta si trasformino in assassini (Al Qaida, ISIS e Co. insegnano).

    Ciao, Marco

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  2. Commento ricevuto da Ferdinando Renzetti (detto anche Sebastian): "caro paolo mi piace che sul giornaletto ognunopossa esprimere liberamente la sua
    opinione ma questa volta mi sembra che si e' superato veramente il limite con
    quella forma di razzismo latente espressa negli articuli sulle spiagge
    romagnole. sento veramente assurdo quasi irreale con tutta la distruzione delle
    coste italiane martoriate in ogni modo, cemento plastica asfalto mercurio piombo
    cadmio e quanto altro, dune appiattite e private della loro sostanza vitale vita
    biologica dei
    fondali marini distrutta inquinamento e tanto altro ed in tutto questo marasma
    di dramma ambientale culturale e sociale, il dramma nel dramma dei migranti
    sulle spiagge, i dettami nell
    ecologia profonda e del bioregionalismo esprimono ben altre idee a proposti.mi
    fermo qui!
    spero in questa giornata di caldo estivo di essermi spiegato bene,
    non tornerò su questo argomento!
    in verita speravo di sentire anche altre voci compresa la tua e di caterina ma
    a quanto pare tutto tace!"

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  3. Mia rispostina a Ferdinando Renzetti, detto anche Sebastiana: “...si tratta di opinioni espresse in lettere inviate ... dovrei censurarle? Penso sia meglio avervi aggiunto il tuo commento così fa "pendent" riequilibriatore.. Per altro tutto il Giornaletto di Saul sempre e comunque parla dei problemi da te evidenziati. Nel filone dell'ecologia profonda esiste anche l'ecologia sociale e l'integrazione fra persone che condividono un luogo è della massima importanza e ne abbiamo parlato in tante occasioni e cerchiamo di metterla in pratica anche in queste pagine, Ove trovano spazio persone come te ed altri che vedono le cose in modo diverso ma cercano comunque di trovare soluzioni di aggiustamento. Ove questo sforzo reciproco viene compiuto lì si applica una sana ecologia sociale, ove non viene compiuto ci si riempie soltanto la bocca di concetti presi in prestito. Che siano concetti religiosi, filosofici, politici o “bioregionali” non cambia la sostanza della chiusura mentale. Sappi caro Ferdinando che non accetto dogmi e mi fermo solo ad osservare i pro ed i contro di ogni cosa... Le cose osservate e descritte senza astio non implicano da parte mia giudizi negativi o positivi, posso sentirmi in sintonia sapendo che -come avviene per gli animali e tutte le specie viventi- ci sono somiglianze e simpatie ed antipatie e differenze... Ma siamo tutti su questa Terra, con tutto ciò che ne consegue!” Buona vita! Paolo D'Arpini (detto anche Saul Arpino)

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  4. Commento di Caterina Regazzi:

    “Mi verrebbe da dire: Caro Sebastian o Ferdinando che dir si voglia, credi che la soluzione del problema dei migranti sia il commercio abusivo sulle spiagge? Non credi che dietro a questo fenomeno ci sia la solita malavita organizzata che organizza gli acquisti di prodotti contraffatti e dice a tizio e a caio "tu hai il tratto da A a B da battere? e devi portare a casa almeno quel tot di ricavo?" Ti pare un fenomeno di cui gioire? Tieni poi presente che forse la riviera romagnola non è Pescara (e presto io e Paolo ci verremo) e che forse il disagio non è dato dal colore della pelle o dall'accento, ma dalla frequenza e dall'insistenza (dovuta al fatto che secondo me i venditori devono cercare di vendere il più possibile). Stai sereno e non vedere razzismo dove razzismo non c'è...”

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  5. Carissimi tutti, mi dispiace di aver suscitato tanto risentimento, soprattutto da parte di Ferdinando. In realtà il mio discorso non era orientato ad un razzismo latente, ma ad un'ingiustizia concreta che viene perpetrata proprio nei confronti di questo popolo. Marco Bracci ha dato un'immagine purtroppo molto realistica di un futuro prossimo, Caterina ha colto esattamente il mio pensiero. Sono amareggiata per come si stanno mettendo le cose in tutto il mondo. Stiamo vivendo un'epoca di grandi cambiamenti e nessuno è preparato. O ci lasciamo sopraffare e accettiamo di essere i pellerossa d'Europa, oppure cerchiamo di sgomitare ancora un po' per mantenere una, seppur minima, posizione conquistata dalle generazioni prima di noi. E' inevitabile che ci dovrà essere un'accettazione, ma continuo a sostenere che si stia tentando "un'invasione". Vi voglio bene, carissimi, almeno noi ci poniamo delle domande; è normale che poi ognuno le veda dal suo punto di vista. Con la diversità si crea la nostra ricchezza. Anche noi siamo un popolo in cammino, un cammino meno visibile e meno invasivo, ma sappiamo bene quanto sia importante e quando si imbocca questo sentiero non si può più tornare indietro. La nostra personalità dovrà annullarsi lentamente e se impariamo ad amalgamarci forse riusciremo a sopravvivere... Buona settimana a tutti!

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