Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

venerdì 18 marzo 2016

Il Giornaletto di Saul del 19 marzo 2016 – In arrivo profughi giovani e forti, quantitative easing, bioregionalismo ed era ecozoica, sopravvivenza della specie, pansessualità, canapa bioregionale libera...



Care, cari, scenetta poco edificante al baretto di Treia, un giovanottone di colore (profugo?) entra con un borsone e chiede della padrona, da come si comporta sembrerebbe un “abituè”, evidentemente abituato a vendere per forza qualcosa. La padrona non si fa vedere ed arriva la signora delle pulizie che compra un pacchetto di calzini, contrattando sul prezzo, tanto per tenerselo buono. Combinato l'affare l'extracomunitario dice che la vita è dura gli hanno fatto una multa di mille (e poi corregge a cinquemila) euro ma lui tanto non la paga e poi ordina una colazione, l'inserviente lo serve e gli dice “però questa la paghi io te li ho pagati i calzini”, lui non risponde e chiede ancora della padrona... L'inserviente se ne va e lo lascia solo, evidentemente ha capito che non c'è nulla da fare. Nel frattempo sto leggendo il giornale ed apprendo che sono attesi in provincia altri 700 profughi, tutti maschi, nemmeno una donna, nemmeno un bambino. Tutti i profughi che arrivano dalla Libia sono giovani e forti e sicuri di sé e sanno che nulla può essergli negato, altrimenti...

TV “luce” del duce che ci conduce - Scrive Adriano Colafrancesco: “Istituto Rai Luce https://www.youtube.com/watch?v=wygnMlqqQ_o - Laura Boldrini e l’elogio dell’immigrazione funzionale al capitale - “La signora Boldrini, in quanto maschera del capitale, ci sta dicendo che l’economia ha bisogno di nuovi schiavi da sfruttare……i migranti usati per abbattere il costo del lavoro…"

Quantitative Easing e la fabbricazione del denaro – Scrive Michele Rallo: “La ricetta di Draghi? Un cappio al collo sarebbe meglio... Nulla cambierà per gli Stati dell’UE, che vedranno semplicemente una parte dei titoli del loro debito pubblico passare da una cassaforte privata ad un’altra. A mutare sarà soltanto la dimensione della banca creditrice, non l’ammontare dell’indebitamento del “sistema” statale nei confronti del “sistema” finanziario. Ogni centesimo del denaro con cui gli Stati europei adempiono ai loro doveri nei confronti delle collettività amministrate, ogni singolo centesimo continuerà ad essere coniato da un soggetto privato, che poi lo presterà agli Stati. Che così continueranno ad essere ostaggio di chi fabbrica il danaro....” - Continua:

Varie manifestazioni contro la guerra – Scrive Marinella: “Ecco qui cari amici
https://www.youtube.com/watch?v=EeAckYlfgx8&feature=youtu.be il videoclip, realizzato da Francesco Santoianni, con le immagini arrivate all'apposito sito che ha anche pubblicato varie foto per ogni iniziativa (cliccare sulle "gocce" nella mappa dello Stivale). Ed intanto Rete No War invita a ricordare oggi in piazza la criminale aggressione Nato/Usa alla Libia iniziata il 19 marzo 2011. Si terranno presidi di controinformazione lungo il percorso del corteo "Roma non si vende" (piazza Vittorio-Campidoglio); appuntamento alle 15,30 a piazza Vittorio angolo Mas”

Hortus Urbis. Festa di primavera – Scrive Zappata Romana: “Tenetevi liberi, il 20 marzo 2016 si festeggia il 4° compleanno, con una grande festa aperta a tutti all’Hortus Urbis, l'orto didattico antico romano nel Parco Regionale dell'Appia Antica. Si festeggia l’arrivo della primavera  con il baratto di semi e piante, con laboratori per imparare a fare cesti e l’intreccio, con Acquerelli e Tai Chi nell’orto!..” - Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2016/03/parco-dellappia-antica-hortus-urbis.html

Siamo diventati troppi – Scrive F. D'A. a commento dell'articolo http://retedellereti.blogspot.it/2016/03/27-e-28-marzo-2016-agnello-di-dio.html -: “...siamo diventati troppi ed abituati ad avere troppo e questo si ripercuote sul pianeta. Moltissime delle persone più intelligenti nate negli ultimi 3000 anni sono state e sono vegetariane (e prima problemi di inquinamento non ve ne erano). Se dedicassimo più tempo al silenzio tutti diventeremmo un po' più vegetariani. Mangiare agnello a pasqua potrebbe essere cosa sana e giusta essendo un sistema per togliere i maschi di troppo ma è anche diventata una moda e uno spreco. Abbiamo dimenticato come nutrire il corpo con il sole e altre energie sottili , crediamo nella scienza e dimentichiamo sempre che siamo un unico essere...”

Visione bioregionale ed era ecozoica - Thomas Berry, gesuita, ecoteologo, storico delle culture, bioregionalista e discepolo di Theilard de Chardin, è autore di importanti libri come The Dream of the Earth e il recente The Universe Story (insieme a Brian Swimme). Berry propugna un cambiamento della società occidentale in chiave ecocentrica che riconosca la storia della Terra come unico testo sacro di una visione ecospirituale e olistica del mondo, in base alla quale ciascuno si impegna a vivere con consapevolezza nella propria bioregione. .. - Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2016/03/bioregionalismo-il-pensiero-di-thomas.html

Voce di lotta – Scrive NPCI: “La crisi generale della società borghese grava da ogni lato sull’umanità, rende difficile la vita alle masse popolari in ogni campo. Il corso catastrofico delle cose spinge gli elementi avanzati delle masse popolari a organizzarsi e combattere: quello di cui hanno bisogno è la linea da seguire per vincere è costituire il Governo di Blocco Popolare e avanzare verso l’instaurazione del socialismo. Quello di cui hanno bisogno è l’organizzazione in cui arruolarsi: il nuovo Partito comunista italiano e la sua Carovana. Info. nuovopci@autistici.org

Sopravvivenza della specie umana – Scrive Luca Mercalli: “Il clima è uno dei fattori fondamentali che governano la nostra vista su questo pianeta, dal clima dipende da produzione di cibo, il nostro benessere. Dal clima dipende gran parte dell’economia, dipendono i trasporti. Se il clima non funziona, non funziona anche la nostra vita. Sempre nella nostra storia siamo stati influenzati dal clima, la novità è che negli ultimi decenni siamo noi a influenzare il clima e lo stiamo facendo in modo negativo” - Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/03/18/riflessioni-di-luca-mercalli-per-la-sopravvivenza-della-specie-umana/

Trivelle e guerra – “C'è un legame organico tra guerre ed energie fossili, strumenti di rapina e dominio globale (NWO). Non per nulla ho aderito al convegno No Triv che si tiene a Treia il 2 aprile 2016, alle ore 17:00, nella Sala Congressi Hotel Grimaldi, in vista del referendum sulle trivelle del 17 aprile. Sarà anche l'occasione per far passare in ambiti nuovi la consapevolezza di quanto l'uscita dell'Italia dalla Nato sia interconnesso con tutto il resto.... Oltre a tutto, sconfiggere il regime dei petrolieri basato sul continuo sfruttamento delle risorse planetarie e sulle sue guerre coordinate, è una vittoria della pace, della democrazia, contro imperialismo multinazionale economico e armato.”

Siria. Putin: “Il ritiro russo non è una ritirata” - Scrive Mirco Coppola: “Dopo l’annuncio di alcuni giorni fa del ritiro delle truppe di terra dalla Siria, il Presidente Putin è tornato sulla situazione che da 5 anni affligge il popolo siriano. Il disimpegno delle truppe della Federazione dalla guerra non sarà una ritirata dalla lotta contro il terrorismo e l’ISIS. Dalle azioni del suo governo si evince che l’impegno della Russia sin dall’annuncio del ritiro è di portare tutti gli attori del fronte siriano al tavolo delle trattative, come sta accadendo in questi giorni a Ginevra...” - Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2016/03/siria-il-ritiro-russo-non-e-una-ritirata.html

Brasile inquieto – Scrive Direção Nacional: “Il Brasile vive una grave crisi economica, sociale, politica e ambientale, che colpisce tutta la società e che è collegata al contesto della crisi mondiale del capitalismo. Di fronte alla crisi c'è una disputa permanente di progetti per uscirne. I settori della borghesia, che dominano l'economia e sono allineati con il capitale straniero, vogliono il ritorno del neoliberismo. Tuttavia non possono dire esplicitamente al popolo che vogliono privatizzare la Petrobras, diminuire le risorse pubbliche per la soluzione dei problemi del popolo stesso. E non hanno ottenuto di poterlo fare attraverso il voto nelle ultime presidenziali. Così, un pezzo della società è andata in strada, a gridare il suo odio per spingere la popolazione a manifestare contro il governo, predicando chiaramente il golpe. Travolgere Dilma è una loro necessità per tornare al progetto del neoliberismo, per tornare ad avere il controllo anche dell'esecutivo, delle leggi....”

Omosessualità. Premonizioni – Scriveva 30 anni fa Osho: “L’omosessualità è un prodotto di un mondo maschile. E probabilmente l’omosessualità andrà crescendo sempre più – perfino stati, governi e religioni inizieranno a raccomandarla. Nei prossimi cinquant’anni lo vedrete accadere. Allo stesso modo in cui i governi ora raccomandano il controllo delle nascite e l’aborto, in futuro lo faranno con l’omosessualità – perché la popolazione raggiungerà livelli tali che l’omosessualità rappresenterà un metodo per impedire la nascita di nuovi esseri umani...” - Continua:

Sul tema pansessualità e devianze ho scritto anch'io qualcosa: “Sono consapevole della pansessualità della specie umana ma non approvo la trasformazione chirurgica dei generi, qui un mio intervento: http://paolodarpini.blogspot.it/2012/11/educazione-ed-ecologia-sessuale-e.html -”

No alla canapa industriale per legge – Scrive Biocannabis: “Ciao a tutti e tutte, vi aggiorno sulle puntate precedenti, abbiamo iniziato poco più di un mese fa con un primo articolo di denuncia e approfondimento molto critico verso la proposta del gruppo parlamentare trasversale noto come ”INTERGRUPPO PER LA LEGALIZZAZIONE”, in un momento in cui erano tutti ipnotizzati da questo falso miraggio, frutto  di una campagna mediatica ossessiva, con giornali come Repubblica per esempio, che ne parlavano quotidianamente. Siamo contro e lo abbiamo fatto con vari articoli, il primo era “il gioco delle tre carte” Poi il secondo, con una traduzione di un articolo di un attivista canadese che illustrava la loro drammatica situazione, costretti a utilizzare cannabis intossicata dai velenosi fitofarmaci  prodotti della Monsanto e il parallelo tra gli effetti del monopolio in Canada e i futuri pericoli per l’Italia con una proposta con un impianto legislativo simile...”

Sì alla canapa bioregionale libera - Faccio presente la posizione della Rete Bioregionale Italiana da me espressa qui su un articolo di AAM Terra Nuova di Beatrice Salvemini: “La via d'uscita dalla situazione ridicola in cui l'Italia si è cacciata per accontentare gli USA risiede nella totale liberalizzazione della coltivazione della canapa bioregionale, allo stato naturale, e non nel proibizionismo, che avvantaggia le mafie e la corruzione”. Così Paolo D’Arpini della Rete Bioregionale Italiana...” - Continua: http://ori-www.terranuova.it/Orto-e-Giardino/La-canapa-bioregionale-non-e-droga

Ed anche questa è fatta, ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

« La poesia è sempre un atto di pace. Il poeta nasce dalla pace come il pane nasce dalla farina.» (Pablo Neurda)

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“Preoccuparsi è un insulto alla vita” (Carla Lonzi)


2 commenti:

  1. Commento ricevuto via email da Marco Bracci:

    Caro Paolo,
    il tuo editoriale mi ha fatto venire in mente una conversazione avuta quest’estate, sulla spiaggia di Cecina, in Toscana, con un senegalese musulmano che vendeva i libri di Terre di Mezzo.
    Avendone già diversi, non gli abbiamo preso nulla, ma lui è rimasto volentieri a parlare con noi, raccontandoci da dove veniva, cosa faceva, da quanto era in Italia, ecc. ecc.... e sono passate 2 ore, alla fine delle quali, per compensare le info che ci aveva dato e il suo tempo, gli abbiamo dato volentieri la mancia, che ha preso grato e senza false e ipocrite moine.
    Siamo entrati nel campo del “costume” e lui ha criticato il nostro modo europeo di stare in spiaggia con costumi succinti o addirittura senza di molte donne e ha detto chiaramente che si era messo con una ragazza italiana, che, dopo un po’, gli ha chiesto di fare all’amore. Lui, da bravo musulmano, le ha spiegato che non lo avrebbe fatto prima del matrimonio e così lei lo ha lasciato.
    A noi italiani, anzi, occidentali in genere, viene da sorridere a tale spontanea esternazione pubblica, data la nostra cultura permissiva e la libertà che ci piacerebbe avere. Ma ripensandoci, come possiamo noi competere con tali persone, che se credono in un a cosa la fanno a qualunque costo, mentre noi occidentali troviamo sempre la scusa per evadere i nostri anche più elementari doveri?
    Secondo me perché siamo stati abituati al “tanto poi mi confesso”. E, una volta confessati, rifacciamo tutto come prima, tanto “basta avere fede”.

    Ciao, Marco

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